Il vocabolo “capitolato” deriva dal latino “capitulum”, diminutivo di “caput” (capo), ovvero parte di uno scritto così detta perché ha appunto un capo … nel senso di principio … generalmente motivato dal contenuto di particolare importanza della porzione di testo (capitolo) cui si riferisce, anche se parte degli studiosi di etimologia lo considerano derivare dal latino “capere” (comprendere), e ciò in quanto i capitoli, appunto, contengono al loro interno la sostanza principale del contenuto della scrittura o argomento cui ineriscono. Ciò che ai giorni nostri osserviamo ed intendiamo per capitolato, a prescindere dall’orientamento etimologico di ciascuno, rappresenta in ogni caso la forma più diffusa di contratto d’appalto, sia di opere che di servizi. Per i privati, soprattutto per le persone fisiche, l’esperienza più diffusa sarà quella dell’appalto in materia edilizia, con cui vengono identificati i lavori e disciplinate le modalità di svolgimento ed esecuzione della costruzione di un fabbricato, mentre per determinati operatori commerciali, specie attualmente, nella c.d. “era delle privatizzazioni”, sarà quel contratto con cui la Pubblica Amministrazione affida a società o imprese private l’espletamento di compiti suoi propri, quali quello di garantire un determinato servizio pubblico.
Il Capitolato
